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Le ricerche presentate durante il dibattito della mattina dell’Integrated Governance Conference 2018

 

L’intervento del Commissario Anna Genovese e le slides presentate sono disponibili sul sito Consob. Per accedervi, clicca qui

 

IGI 2018

L’Integrated Governance Index è stato realizzato da ETicaNews e TopLegal attraverso il coinvolgimento delle prime 100 società italiane per capitalizzazione. Ogni società è stata invitata ad analizzare e a riportare in un questionario di una quarantina di domande il proprio modello di governance della sostenibilità. IGI 2018 ha ottenuto una partecipazione di 47 aziende, con un aumento del 42% rispetto alle 33 società dello scorso anno, sfiorando quindi una redemption del 50 per cento (senza contare almeno una decina di aziende che hanno chiesto indicazioni per avviare i lavori per l’edizione 2019). A confermare la crescita di consapevolezza sulla necessità di integrare la sostenibilità nelle strategie, tre ulteriori elementi: 1) il punteggio medio è migliorato nell’area ordinaria dell’indagine (quella confrontabile anno su anno), nonostante l’ampliamento del campione rispetto all’edizione 2017; 2) le figure professionali coinvolte dalla survey sono state in media 3 per azienda, con una tangibile presenza dei manager fino a oggi “estranei” alla sostenibilità; 3) gli ESG hanno pienamente coinvolto le aree finanza delle aziende, visto che almeno il 50% di Cfo li ha integrati nelle proprie strategie (o pensa di farlo), e che 2 aziende su 3 hanno attivato forme di gestione dell’engagement degli investitori responsabili. Tra le altre evidenze emerse si segnala:

  • I settori con maggiore punteggio sono stati “Energia e utility” e “Finanza”. Mancano all’appello i segmenti “Telecomunicazioni” e “Materie prime”. Bene le aree “Codice di autodisciplina e sostenibilità” e “Materialità”, male le aree “Csr integrata nella retribuzione” e “Piani di successione”
  • L’89% delle società rispondenti è soggetta all’obbligo di Dnf. Il 38% di queste società sviluppa la Dnf come Bilancio di sostenibilità
  • Il comitato di sostenibilità è presente nel 44% del panel
  • Scende sotto il 50% la quota di risposte che dichiarano che la remunerazione degli amministratori esecutivi non è legata a performance ESG.

Scarica le slide di presentazione della ricerca Integrated Governance Index 2018

 

SURVEY NON FINANCIAL E CFO

L’IGI 2018 ha previsto una parte di indagine straordinaria, focalizzata su “I legami tra Aziende e finanza Sri: Investitori Sri, Engagement, Ruolo del Cfo, Strumenti”, realizzata assieme ad Andaf, (Associazione Nazionale dei Direttori Amministrativi e Finanziari). Rimangono margini di maggiore coinvolgimento da parte del board, ma, sul fronte della gestione degli investitori Sri e dell’engagment, sembra che le aziende italiane abbiano davvero cambiato passo. Il primo segnale viene dal fatto che, delle 47 aziende che hanno partecipato a IGI 2018, ben in 44 hanno risposto anche all’area di indagine straordinaria. È un riscontro non così scontato, in quanto si trattava di una parte del questionario piuttosto complessa, immaginata per monitorare una situazione di integrated governance già avanzata. Inoltre Il 72% dei rispondenti ha risposto di aver individuato “una figura o un team responsabile delle relazioni con gli investitori responsabili”; il 68% dice che “l’azienda monitora e gestisce l’engagement degli investitori responsabili?”; oltre il 50% dei chief financial officer ha risposto di aver integrato gli Esg nella propria funzione o di essere pronto a farlo.

Scarica le slide di presentazione dell’indagine sull’Area straordinaria – Finanza

 

CONSIGLIERI INDIPENDENTI E INTEGRATED GOVERNANCE

La ricerca è stata realizzata da Nedcommunity e Methodos – the Change Management Company, presso il network dei consiglieri indipendenti e dei sindaci associati a Nedcommunity. Il sondaggio ha chiesto ai consiglieri di esprimere la propria opinione sui modelli di governance “visti dall’interno”. Tra i punti chiave, emerge che nel 53% dei casi i temi ESG vengono trattati in seno al Comitato Controllo e Rischi; nel 74% dei casi la composizione del CdA non è stata modificata per presidiare le tematiche ESG; è in netto aumento la prassi dei CDA di dedicare una o più sessioni specifiche al processo di elaborazione della vision aziendale per assicurare il presidio di tutti gli ambiti del decreto 254 rilevanti per il modello di business e le strategie; quasi il 100% del campione ritiene che gli Amministratori Indipendenti debbano svolgere effettivamente un ruolo più attivo e specifico nell’indirizzo delle strategie e nella valutazione dei rischi in una prospettiva di lungo periodo, ma solo il 48% svolge un ruolo attivo in tal senso nel Consiglio in cui opera.  “I dati della nostra ricerca – ha dichiarato Livia Piermattei, Managing Partner, Methodos-the Change Management Company –  mostrano che il “gap” tra la consapevolezza e i comportamenti agiti spontaneamente nei Board rispetto all’integrazione dei temi di lungo periodo nelle strategie e nel modello di business è ancora significativo. E’ opportuno intervenire sulla cultura aziendale, a partire dal Board per accelerare la presa in carico del cambiamento e l’esempio spontaneo e creare le condizioni perché l’intera organizzazione nelle sue diverse componenti e gerarchie sviluppi processi decisionali basati sull’integrated thinking”.

Scarica le slide di presentazione della Survey sui consiglieri indipendenti

 

INVESTITORI INTERNAZIONALI E INTEGRATED GOVERNANCE

La terza indagine annuale di Morrow Sodali, realizzata a inizio anno, ha coinvolto 49 investitori istituzionali globali, per 31mila miliardi di dollari di asset gestiti. Emerge una svolta nel rapporto tra i grandi investitori globali e le aziende in cui indirizzano i propri capitali: gli aspetti di sostenibilità superano le performance finanziarie, e provocano una disintermediazione ESG (i grandi patrimoni cercano risposte dirette presso le aziende) e decorrelazione (non si seguono le raccomandazioni dei proxy advisor).

Scarica l’Investor Survey 2018

 

FONDI PENSIONE E INTEGRATED GOVERNANCE

ETicaNews ha sviluppato, con il supporto di BMO GAM, una survey presso i fondi pensione sui temi dell’integrazione e dell’engagement ESG. Si è rivolta ai 32 fondi pensione italiani associati ad Assofondipensione, con un tasso di risposta del 34 per cento. Le policy ESG sono già presenti nel 72,7% del campione. Per contro, le motivazioni sembrano ancora poco improntate a logiche finanziarie: la principale spinta agli Esg dei Fondi (il 28% delle risposte multiple) è rappresentata, infatti, dall’influenza positiva «sull’ambito sociale di riferimento». Quasi la metà degli intervistati (45%) sostiene sia previsto l’engagement. Ma sono molto ridotti (20-30%) i sistemi di monitoraggio e reporting dei risultati dell’engagement.

Scarica le slide di presentazione dell’indagine L’ESG applicato ai fondi pensione

 

PRIVATE BANKING E INTEGRATED GOVERNANCE

ETicaNews ha sviluppato, sempre con il supporto di BMO GAM, anche una survey presso il Private banking italiano. Lo studio, che sarà anche oggetto di una tesi di Laurea in Bocconi di Gianluca Banfi, è il primo in Italia a fare il punto sulle strategie messe in atto nel mondo del private sul fronte sostenibilità ed engagement ESG. Ha coinvolto 40 private bank italiane con un tasso di risposta del 40% sul totale. L’87,5% dei rispondenti ha dichiarato di non avere ancora elaborato una policy ESG. Ma gli «Esg sono integrati senza policy» per il 29% di quanti hanno risposto negativamente alla domanda precedente; la stessa percentuale sostiene che la policy «sarà definita in futuro». Chi integra (con o senza policy) i parametri ESG lo fa per «richiesta della clientela» oggi o futura (oltre il 30% delle risposte multiple). Il 75% delle private bank prevede l’engagement.

Scarica le slide di presentazione della ricerca L’ESG applicato al private banking

 

L’intervento di BMO Global Asset Management

I fattori Esg, che permettono un’analisi più am¬pia dei rischi collegati a un asset, sono presi in considerazione non solo per effettuare la decisione di investimento, ma anche successivamente: attraverso la partecipazione attiva e l’uso del diritto di voto, inve¬stitori e imprese possono collaborare per migliorare la gestione del rischio, creando le condizioni per un rendimento superiore a lungo termine. L’engagement è cresciuto molto negli ultimi anni e oggi rappresenta un pilastro imprescindibile per le strategie di investi-mento socialmente responsabile. Un cambiamento cruciale è stata l’attitudine delle autorità, molte delle quali sono ora molto attive nel supportare e incoraggiare l’engagement degli investitori, come avvenuto con lo Stewardship Code nel Regno Unito e i Principi di Stewardship adottati in Italia. Bmo Global Asset Management è la divisione di risparmio gestito della canadese Bank of Montreal e attraverso l’engagement copre 112 miliar¬di di euro di asset e oltre 1300 società.

Scarica le slide della presentazione di Kalina Lazarova, Vice President, Governance and Sustainable Investment

LA GALLERY 2018
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